L’Agenzia Regionale Protezione Ambiente (ARPA) fa parte, assieme all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). La Legge 132/2016 ha istituito questo sistema di enti competenti con l’obiettivo di realizzare un efficace controllo pubblico della qualità dell’ambiente, supportare politiche di sostenibilità ambientale e portare avanti azioni di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica. Per questo, un controllo ARPA è mirato a verificare il rispetto:
- dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, AIA (per le categorie industriali interessate)
- dell’Autorizzazione Unica Ambientale, AUA
- della Valutazione di impatto ambientale, VIA
- delle misure di prevenzione dell’inquinamento
- delle soglie massime di emissione
Per quanto riguarda i controlli ordinari, l’ARPA pubblica un elenco con la programmazione annuale, senza indicare il periodo dell’anno in cui avverrà esattamente l’ispezione.
“I tecnici ARPA possono effettuare verifiche e campionamenti in qualunque momento dell’anno.”
Inoltre, in caso di grave incidente ambientale, o comunque quando si verificano segnalazioni ed esposti da parte dell’Autorità Giudiziaria, un controllo ARPA si rivolge ai seguenti ambiti di intervento:
- Acque reflue industriali e urbane
- Emissioni in atmosfera
- Rumore e inquinamento acustico
- Gestione dei materiali di scavo
- Impianti di telecomunicazione e radiotelevisione
- Gestione dei rifiuti
“Un controllo ARPA ordinario può avvenire in qualunque momento o verificarsi in caso di grave incidente ambientale.”
I principi di un controllo ARPA sulle imprese
Similmente ad altri casi di intervento della Pubblica Autorità, un controllo ARPA applica i principi di:
- Proporzionalità rispetto al rischio dell’attività controllata
- Precauzione ed effettiva tutela del rischio ambientale
- Tutela degli interessi pubblici
- Coordinamento e programmazione dei controlli da parte delle amministrazioni
- Collaborazione con le aziende mirate alla prevenzione di rischi
- Digitalizzazione degli adempimenti
Uno di questi principi prevede inoltre che, in presenza di sistema di gestione per la qualità ISO o altra appropriata certificazione, si possa decidere un ridimensionamento dei controlli. Questo però non significa che avere delle certificazioni volontarie prevenga automaticamente le conseguenze di un controllo ARPA. Quando viene autorizzato un controllo ARPA, infatti, i suoi ispettori operano sempre con la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria. In particolare, l’art 14 della Legge 132/2016 chiarisce che il personale dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente incaricato di svolgere attività ispettiva:
“Le certificazioni volontarie non bastano a evitare un controllo ARPA.”
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Responsabilità aziendale in caso di controllo ARPA
Su queste basi, in caso di grave incidente ambientale, l’Autorità Giudiziaria richiede l’intervento straordinario dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente. Il controllo ARPA, quindi, viene sollecitato per verificare la responsabilità aziendale o l’estraneità della stessa rispetto a un evento specifico. Inoltre, gli ispettori ARPA controllano anche la tempestività con la quale l’azienda ha informato le autorità competenti dell’incidente. Così come per altri casi di controlli della Pubblica Autorità, l’ideale è richiedere una consulenza specifica fornita da personale che ha prestato servizio presso lo stesso organo competente e responsabile delle verifiche. Questo tipo di consulenza di alto livello da parte di ex ispettori è fornita solo dallo staff di ANNORMA. Quindi, oltre a suggerire questa scelta strategica per la sicurezza aziendale, per affrontare un controllo ARPA, consigliamo comunque di:
- Conoscere perfettamente i documenti e i monitoraggi ambientali della vostra azienda dei quali va poi verificata con attenzione la perfetta corrispondenza con la realtà operativa aziendale
- Abituarsi ad adottare costantemente comportamenti quotidiani corretti e conformi alla legge per prevenire qualunque problematica ed essere sempre pronti ad affrontare un controllo ARPA
- Studiare il funzionamento dell’ente di riferimento, approfondendo le specifiche competenze territoriali e le procedure adottate durante un’ispezione
- Simulare le principali e più gravi violazioni in tema ambientale e conoscerne perfettamente le conseguenze penali e civili
“Verifica costante e simulazione con ex ispettori possono fare la differenza.”
Se nel caso dei primi due punti molto può essere fatto anche autonomamente, gli ultimi due suggeriscono invece la necessità di avere una consulenza specifica. La simulazione di un’ispezione della Pubblica Autorità, infatti, viene svolta per trovare pratiche non conformi e sanare ogni possibile criticità aziendale in materia ambientale. Proprio per questo suo specifico obiettivo, simulare un controllo è efficace se a farlo ci sono degli ex ispettori che sanno davvero come si svolge un controllo e come funziona l’ente di riferimento.
Cosa succede in caso di grave infortunio di un operaio in uno stabilimento alimentare
Vediamo il caso di un’azienda nel cui stabilimento si verifica un grave infortunio di un operaio. L’azienda F. coinvolta non era ancora nostra cliente e, il giorno successivo all’incidente, ha richiesto una consulenza di alto livello allo staff di ANNORMA per capire come procedere. Data la gravità del caso, sono intervenuti un ex ispettore dell’Azienda Sanitaria Locale, ASL Medicina del Lavoro e un ex ispettore N.A.S., Nuclei Anti Sofisticazione e Sanità. I due professionisti dello staff ANNORMA si sono concentrati per rilevare e sanare immediatamente tutte le non conformità presenti. In questo modo, è stato possibile mantenere attiva la produzione dell’azienda alimentare. Inoltre, in coordinamento con l’Ufficio Legale del cliente, è stata stilata la linea difensiva aziendale che ha permesso di dimostrare il comportamento arbitrario del lavoratore e l’estraneità ai fatti del Datore di Lavoro. Il caso specifico ci permette di evidenziare come, nei casi in cui si verifica un episodio di negligenza del lavoratore, sia necessario dimostrare che il Datore di Lavoro ha applicato le norme di sicurezza sul lavoro lungo tutta la catena produttiva.
“In caso di negligenza del lavoratore, bisogna dimostrare l’estraneità ai fatti del Datore di Lavoro.”
Sicurezza sul lavoro e responsabilità del Datore di Lavoro
Il Datore di Lavoro ha innanzitutto la responsabilità di creare le condizioni utili al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Dimostrarsi estranei ad un evento specifico, quindi, significa sottolineare un impegno costante nel rispetto delle adempienze legislative in tema di sicurezza e tutela dei lavoratori. In altre parole, il datore di lavoro, proprio perché rispetta sempre tutte le norme in materia di sicurezza sul lavoro, diventa estraneo ai fatti in caso di negligenza da parte di singoli lavoratori. L’unico modo che ha un datore di lavoro per estraniarsi in caso di infortunio è dimostrare che ci sia stato un comportamento arbitrario, cioè basato sulla sola volontà del lavoratore di andare contro la legge. Ovviamente, date le premesse, in questo caso il Datore di Lavoro deve dimostrare di aver agito secondo la legge. In caso di infortunio di un dipendente, bisogna quindi dimostrare di aver rispettato tutti i parametri legislativi preventivamente alla decisione del lavoratore di assumere un comportamento non conforme. L’estraneità a un evento specifico si basa sulla responsabilità generale dell’azienda di agire a norma di legge. Per prevenire situazioni di rischio e formulare difese aziendali efficaci, la consulenza di ex ispettori della Pubblica Autorità diventa una risorsa strategica necessaria.
“Per tutelarsi, il Datore di Lavoro deve dimostrare di aver agito secondo la legge prima dell’infortunio.”